16 luglio 2009 alle ore 13:55
Con mia moglie mi trovavo da parenti, e una nipote (20 anni) esclama ad un certo punto, notando l’anello al dito di Chiara: “Zia! Una veretta di diamanti! è bellissima! Te l’ha regalata Alberto?”
Chiara, che è l’incarnazione della semplicità, un po’ divertita per questo complimento, si sfila l’anello al dito e lo mostra alla nipote: “ma va’! è costato un euro, preso alle bancarelle al mare!” Immediata la delusione sul volto di chi aveva pensato al gioiello di gran valore, al punto che si lascia scappare un: “beh, potevi non dirlo… tanto non si vedeva…“Questo mi suggerisce come siamo talmente abituati a dare un prezzo ad ogni cosa, che alla fine il rapporto di causa ed effetto si è invertito: se nella lgica delle cose il gran valore di un oggetto determina il suo prezzo alto, adesso è il prezzo alto che determina il valore che noi diamo alle cose. Pensateci bene. L’anello al dito era forse diverso? Era stato esaminato attentamente prima e dopo, e dopo ci si è accorti che non aveva alcune caratteristiche di lucentezza, trasparenza, durezza, ecc.? NO! Semplicemente il sapere che era costato poco ha, quasi magicamente, tolto “valore” all’oggetto che fino a pochi secondi prima aveva suscitato tanto entusiasmo.
Chiara, che è l’incarnazione della semplicità, un po’ divertita per questo complimento, si sfila l’anello al dito e lo mostra alla nipote: “ma va’! è costato un euro, preso alle bancarelle al mare!” Immediata la delusione sul volto di chi aveva pensato al gioiello di gran valore, al punto che si lascia scappare un: “beh, potevi non dirlo… tanto non si vedeva…“Questo mi suggerisce come siamo talmente abituati a dare un prezzo ad ogni cosa, che alla fine il rapporto di causa ed effetto si è invertito: se nella lgica delle cose il gran valore di un oggetto determina il suo prezzo alto, adesso è il prezzo alto che determina il valore che noi diamo alle cose. Pensateci bene. L’anello al dito era forse diverso? Era stato esaminato attentamente prima e dopo, e dopo ci si è accorti che non aveva alcune caratteristiche di lucentezza, trasparenza, durezza, ecc.? NO! Semplicemente il sapere che era costato poco ha, quasi magicamente, tolto “valore” all’oggetto che fino a pochi secondi prima aveva suscitato tanto entusiasmo.
La capacità di astrazione della nostra mente, cioè di trattare concetti, idee, astrazioni appunto che non hanno alcun legame con la realtà (pensate ad una funzione logaritmica: tradotto in mele e pere quanto fa?) ci ha abituati a dare valore a cose che in realtà non ne hanno o, quantomeno, ne hanno solo in seguito a convenzioni, come ad esempio il denaro. Il denaro non ha valore in sè stesso, ha solo valore in quanto tutti quanti insieme siamo concordi nell’attribuirgli un valore; ma se in una comunità decidessimo di cambiare convenzione, potrebbe essere benissimo sotituito da perline, conchiglie o chissà cos’altro.Forse se ritornassimo ai valori veri, non quelli da convenzione, ci guadagneremmo. Magari la smetteremmo di preoccuparci della crisi, che è una crsi della finanza, mentre le galline continuano a produrre uova, le mucche a fare il latte, gli orti a produrre pomodori. E poi magari la smetteremmo di dis-prezzare le cose che non hanno valore secondo le convenzioni, proprio perchè il loro basso prezzo non ha molte volte nulla a che vedere con il loro basso valore.
la domanda giusta sarebbe stata “zia, ma dov’è la bancarella che anch’io me lo vado a prendere?”
🙂 …. una volta fatto il “salto di qualità”, di disassociare il prezzo esposto al valore associato, certo! Ma non è un salto facile da fare!
Ciao Alberto,
se crollasse l’attuale sistema economico, tornando al baratto.. allora probabilmente si scambierebbe ciò che vale per quel che vale, veramente 🙂
le convenzioni, come appunto il denaro, sono sempre soggette a “speculazioni”..
non è necessario un crollo del sistema. credo che sia sufficiente che, a partire da noi stessi, dalle nostre famiglie, dalle nostre piccole comunità di amici cominciamo a donare noi stessi e il nostro tempo senza calcolo, gratuitamente, senza interesse. Questa sarà la miccia del cambiamento.
[…] già fatto notare in un’altra nota (“Prezzo e dis-prezzo“) come il denaro abbia assunto così tanto valore nella nostra civiltà che, contrariamente […]