Chi ha seguito le notizie sull’esperimento pubblico condotto a Bologna sa che i due “inventori”, Focardi e Rossi,  hanno dimostrato come il loro “reattore” (termine molto generico ad indicare una “scatola” dove avviene una reazione) riesca, in qualche modo che neanche loro stessi sanno spiegarsi, a produrre energia in eccesso (da altre parti si parlava di overunity, cioè un rapporto fra energia in uscita e quella in ingresso superiore all’unità). E tale eccesso di produzione non è di poco, non del 10 o del 20%, ma addirittura del 1200% (12 volte tanto l’energia in uscita rispetto a quella in ingresso senza consumo di alcun combustibile). La cosa è talmente impressionante che torna alla mente l’affermazione del premio nobel Rubbia: “se la fusione fredda è vera, questo significa che Dio ama tanto, ma proprio tanto l’umanità“.

Già questo mi basterebbe, perchè SO che Dio ci ama “tanto, ma proprio tanto“; ma mi permetto di osservare un altro paio di motivi (oltre a quelli ovvi) per cui mi piacerebbe proprio che questa cosa funzionasse. Il motivo ovvio è innanzitutto la disponibilità di energia a basso costo per tutti, con effetti immediati per tutta l’umanità, eliminazione di uno dei principali se non il principale motivo di tutte le guerre, di inquinamento, ecc. Ma ci sono anche altri motivi.

PRIMO: questa scoperta è da ascriversi, a partire dalle ricerche di Fleischermann e Pons, ed il loro famoso annuncio di oltre 20 anni fa, sostanzialmente a chimici: ironia della sorte! I fisici stanno bruciando miliardi su miliardi, fanno il ciclotrone, fanno ricerche di cui nessuno vede risultati concreti, si preoccupano di trovare “la particella di Dio“, e 4 amici al bar con un po’ d’acqua pesante e del nichel scoprono la rivoluzione dell’umanità. Che smacco. Che offesa. Come si permettono?

Mi tornano in mente altri esempi clamorosi, come quelli che, non appoggiati dalla medicina ufficiale (anzi osteggiati) hanno trovato cure al cancro, o contro l’autismo. Persone come Matteo Dall’Osso, che si è trovato da solo la cura contro la Sclerosi Multipla a dispetto dei baroni che lo scoraggiavano; persone che, animate da buona fede e voglia di fare il bene, senza finanziamenti miliardari e non spalleggiate da nessuno riescono a trovare molto di più di chi si muove lungo i canali ufficiali.

SECONDO: questa rivoluzione va nella direzione della periferia. Non più megacentrali, non più colossali reti di distribuzione per portare in giro l’energia, basta con il controllo centralizzato (e le accise statali che ne conseguono). Tante piccole batterie, ognuna tarata per le esigenze di riscaldamento e di energia elettrica della abitazione in cui si trova, niente di più. Mai più petroliere che si rovesciano, mai più gasdotti o oledotti chiusi per ricattare intere nazioni, o guerre per la realizzazione di queste opere. Una batteria per casa.

Forse sto correndo troppo con la fantasia, ma solo i visionari cambiano il mondo.

E io spero di contagiarvi un po’.