Spero gli amici cattolici non me ne vorranno se mi spingerò un po’ in là con un richiamo forse un po’ spinto alla Parola di Gesù. Ma è esattamente quello che mi serve per sostenere il mio ragionamento, e non credo di diventare blasfemo.

Come gli amici in carne ed ossa sanno, mia moglie insegna, e ha creato anche un account “secondario” in cui dà l’amicizia ai suoi alunni (sono delle medie). Alcuni genitori, anche nostri amici o parenti, vedono Facebook come il demonio, o come il Babau che può mangiare i nostri ragazzini,e si scandalizzano quando sanno che noi non abbiamo niente in contrario.

Io personalmente non solo non ho niente in contrario, ma lo ritengo invece una benedizione. Ripensando infatti alla comunicazione di massa, le rivoluzioni che possiamo indicare come pietre miliari nella storia dell’umanità sono, nell’ordine:

  • la stampa
  • la radio
  • il cinema e la TV
  • Internet
  • Facebook

 

fermi tutti! Dirà qualcuno: FB è una applicazione che trova il suo posto all’interno del mare magnum di internet, non è un qualcosa di nuovo in sè stesso. E invece no, e provo a spiegarmi. Nonostante -in teoria- tutti i mezzi citati si possano utilizzare sia come fruitori (cioè come destinatari o recipienti del messaggio veicolato) che come attori (scrittori nel caso dei libri, produttori nel caso di radio, Tv e Internet) è innegabile che per tutti i mezzi citati l’atteggiamento sia stato, per la stragrande maggioranza delle persone coinvolte, di semplici fruitori passivi, senza alcuna possibilità di avere qualche effetto sulla programmazione o sui contenuti. Pensate a quanta fatica fanno le associazioni dei genitori, per esempio, per evitare di avere programmi o pubblicità violente all’interno delle fasce orarie riservate ai minori.

Internet dà in realtà una possibilità in più: e difatti, col fiorire di blog e di siti privati ognuno ha la possibilità di dire la propria, e più interessanti saranno le cose che uno ha da dire, e maggiore sarà la sua audience. Siti di giornali a tiratura nazionale vengono battuti da siti di informazione alternativa che, nel mondo della carta stampata, non esistono nenanche (si pensi a effedieffe di Blondet/DeFina, o a luogocomune di Mazzucco, o a ComeDonChisciotte, Disinformazione, ecc.). Ma per la grande maggioranza i lettori rimangono ancora passivi: vanno a leggere sì, scegliendo il sito o i siti che più interessano, ma poi tutto finisce lì.

Con Facebook invece avviene qualcosa di unico ed innovativo: ciascun link che un utente posta diventa a sua volta visibile ad altri utenti che potranno a loro volta condividerlo, commentarlo e metterlo a disposizione di altri utenti, come un’onda che si propaga in uno stagno; e ogni utente si trasforma in un nodo ripetitore di una rete in continua evoluzione, che aggrega interessi comuni e persone che magari non si conoscono neanche e stanno a migliaia di km di distanza.

Mi piace ricordare le parole di Gesù alla samaritrana: “chi beve dell’acqua che io gli darò, non soltanto non avrà più sete, ma diventerà a sua volta sorgente della stessa acqua per gli altri“. Il che si puo leggere anche all’incontrario: se non diventi sorgente per gli altri, se tutto quello che ricevi rimane in te, allora muore e non dà frutto; se stai bevendo dell’Acqua Viva devi a tua volta diventare una sorgente per gli altri.