A scoprire gli inganni, con la caduta del velo, si comincia a vedere tutta una serie di elementi che prima erano assolutamente nascosti. E se da una parte questa è una scoperta piacevole, perchè non si finisce mai di stupirsi di quanto capillare e ramificato sia il complotto, dall’altra parte si rischia di cadere nell’eccesso opposto, di vedere complotti dappertutto, di diventare paranoici.

Per questo sono un po’ titubante a segnalare l’ultima idea che mi è venuta in mente, e cioè che anche nei fumetti per bambini, in maniera sottile, siano infiltrati elementi di condizionamento finalizzati alla diffusione di idee e concetti funzionali al sistema.

Pensate al più classico dei fumetti per i nostri figli, Topolino, e in particolare ai nostri amici di Paperopoli:

  1. Lo zio Paperone che nuota nei soldi: forse per instillare il concetto che il denaro è qualcosa di reale e concreto, mentre sappiamo tutti che è un concetto astratto, non esiste, è solo nominale (basterebbe che il 10% dei titolari di c/c in banca andasse a ritirare i soldi che le banche dovrebbero dichiarare fallimento: quei soldi di fatto non esistono, punto e basta);
  2. Lo zio Paperino che vive perennemente nei debiti, ma nonostante questo è simpatico, ha una bella casetta col giardino, se serve va in vacanza, ecc.; come a dire che la situazione di debito non è affatto negativa, non si viene emarginati dalla società perchè si hanno debiti, anzi, avere debiti è normale; oltretutto da un po’ di anni a questa parte le insufficienze a scuola sono state rinominate debiti, anche qui probabilmente per familiarizzare le nuove generazioni con la normalità dello stato di debito (e chi è che guadagna dai debiti, se non le banche?);
  3. Al limite, estendendo questa analisi, anche questa prevalenza di “zii” e “nipoti” e l’assenza della famiglia potrebbe essere vista come preparatoria, propedeutica all’insegnamento che nella società la famiglia non serve più, si vive bene anche senza. Ma non spingiamoci oltre.

Forse sto diventando paranoico. Ma quando poi vai a scoprire che Walt Disney era un convinto massone di alto grado, qualche pulce nell’orecchio ti viene…