21 febbraio 2010 alle ore 14:51
Nelle ultime elezioni americane, per fare un altro esempio abbastanza recente, il candidato repubblicano Ron Paul, vero fenomeno del web, fu tenuto accuratamente nascosto ed emarginato dai cosiddetti “mainstream media” (tv e giornali) per impedire che la gente lo conoscesse o, quantomeno, per lasciar intendere che ogni voto per lui sarebbe stato un voto perso, visto che non aveva possibilità di vincere. Ricordo come ad un certo punto delle primarie si fosse qualificato al terzo posto, e Fox news riuscì addirittura a non citarlo! Disse i primi due e il quarto.
Nella stessa occasione la “bufala” della falsa nazionalità USA di Barak Obama servì a distogliere l’attenzione dagli altri candidati e a concentrare l’attenzione dei media su di lui: sarà o non sarà americano? Potrà o non potrà essere eletto? Intanto tutto questo “gossip” serviva a distrarre le masse dai veri problemi: due guerre di aggressione ingiuste, un deficit spaventosamente crescente, spese militari folli, nessuna indagine sugli attentati dell’11/9, nessun controllo sul sistema bancario e sull’emissione di moneta dal nulla da parte dell’organismo PRIVATO denominato Federal Reserve.
Quando si butta la TV, non si leggono più i giornali, e ci si documenta autonomamente, succede una cosa meravigliosa, non subito, un po’ alla volta: la fessura attraverso la quale ci avevano insegnato a vedere la realtà si allarga, si vede un po’ alla volta il disegno più grande, si riescono a fare i collegamenti, si “collegano i puntini”, e ne viene fuori, chiarissimo, il disegno criminale sottostante. Provare per credere.
Per questo possiamo affermare con sicurezza che il miglior modo per nascondere e camuffare una dittatura è la democrazia, qualora si controllino i mezzi di informazione.
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